Avellaneda abbraccia il Friuli

I nostri studenti in Argentina grazie alla Rete Fri.Sa.Li.

Avellaneda, prima che noi ti conoscessimo veramente, eri solo un puntino nell’immenso territorio argentino. Sapevamo ben poco di te, solo che eri stata fondata dalla nostra gente nel lontano 1879 e che ti trovi nella provincia di Santa Fe’, in mezzo a praterie sconfinate, sul fiume Paranà. Eravamo ben lontani dall’immaginare quanto viva e pulsante sei, che misto di tradizione e innovazione tu incarni, che magnifica gente ti popoli.

Siamo arrivati dopo un viaggio estenuante, esausti, ma ben felici di vivere un’esperienza indimenticabile e siamo stati accolti dalle nostre famiglie e dalla municipalità con amore e partecipazione. Cartelloni recanti i nostri nomi ci attendevano alla stazione dei bus, con Alma, Marinela, Mariano e le famiglie ospitanti, tutti sorridenti e gioiosi.

La nostra avventura iniziava, un’avventura fatta di incontri con i nostri amici friulani, di visite a industrie agroalimentari e centri specializzati d’avanguardia, di incantevoli passeggiate nelle aree naturali e nelle aree rurali, di corse in barca sul fiume Paranà, di bevute nei “bolichos”.

Ci siamo immersi nella foresta, abbiamo degustato deliziosi “asados” ed “empanadas”, abbiamo cucinato specialità argentine, sempre assistiti e accompagnati dai nostri anfitrioni, disponibili e accoglienti, quasi più friulani di noi. Il Centro Friulano ci ha stupito con tutte le sue proposte per grandi e piccini, un fervore di attività, canti, balli, bevute insieme.

Abbiamo appreso tante cose sulla vita ardua dei nostri migranti, quanto hanno faticato per rendere ospitale e produttiva una terra che era solo bosco, come hanno saputo vincere la disperazione e lo sconforto iniziali e trasformarli in speranza e fiducia in un futuro migliore.

Avellaneda, tu esprimi partecipazione e gioia in tutti i tuoi abitanti, dai membri della municipalità, che ci hanno salutati come loro cittadini, alle famiglie, sempre pronte ad aiutarci, ai volontari del Centro Friulano, al direttore e al personale della scuola ospitante.  La “Escuela Industrial” di Avellaneda ci ha accolto con disponibilità e gentilezza, permettendoci di aprirci verso un modo diverso di fare scuola, meno accademico, ma più solidale e collaborativo. Abbiamo visto gli allievi partecipare ai lavori di miglioramento della scuola, organizzare feste ed eventi, occuparsi del bene comune.

Non sono mancati gli stimoli culturali grazie al Centro Culturale e al suo museo, agli eventi organizzati, alla visita al museo archeologico di Reconquista con la storia degli indigeni Abipones. Ha illuminato la nostra esperienza l’aver conosciuto uno dei maggiori esponenti del cinema e del teatro argentino, il regista e attore Victor Laplace, che abbiamo avuto l’onore di intervistare assieme all’attore Victor Sartor che ha recitato in un’opera di Kafka al teatro locale.

Anche se migliaia di chilometri ci separano , ci sentiremo sempre vicini ai nostri amici friulani di Avellaneda e porteremo sempre nel cuore un ricordo indimenticabile.

Grazie Fri.Sa.Li di averci permesso di vivere questa esperienza e grazie a Fausto e Antonella, che sono stati sempre con noi nelle difficoltà organizzative.

Antonella Bini

Enrico Baradello

Domitilla Rodeano

Giulia Zebelloni

Antonio Francesconi

 

Si dice che quella che torna da un viaggio non è mai la stessa persona che ha lasciato la sua casa alla partenza, e dopo la mia esperienza ad Avellaneda, in Argentina, sono cambiata anche io.

Grazie al progetto “Storie e Memorie” della Rete Fri.Sa.Li. ho avuto l’incredibile opportunità di viaggiare non solo dall’altra parte del mondo, ma anche nel tempo.

Ho conosciuto il passato dell’Argentina ascoltando i racconti e i ricordi di tutte le persone che abbiamo intervistato, imparando come con grande forza di volontà e duro lavoro degli emigranti (anche friulani) in questo Stato siano nate tante comunità stabili e solide come quella di Avellaneda.

Ho sperimentato il presente immergendomi completamente nell’odierno stile di vita argentino, venendo ospitata in una famiglia (che ormai posso considerare un po’ anche mia), frequentando la “Escuela Industrial” ed esplorando tutte le meraviglie naturali che circondano la città e le rive del Rio Paranà.

Infine, facendo amicizia con i ragazzi di Avellaneda, ho avuto modo di conoscere chi sarà il “futuro” di questa nazione – che, pur essendo così lontana geograficamente, condivide in parte le stesse radici della mia terra.

Vivendo con questi giovani argentini avventure indimenticabili ho stretto dei legami che sono più forti degli undicimila chilometri, delle cinque ore di fuso orario e dell’oceano intero che ci separano.

È difficile poter descrivere in poche parole tutto quello che ho avuto la fortuna di vivere in questo viaggio-studio, ma al mio ritorno in Italia ho portato con me dei ricordi che resteranno nel mio cuore per tutta la vita.

(Domitilla Rodeano classe 4^CBA A)

 

Avellaneda ci accolse nel pieno della primavera calda, in mezzo a un’estesa campagna senza rilievi all’orizzonte. É una città in movimento, con una lunga storia industriale che risale a quando i coloni friulani fondarono in mezzo al nulla i primi quartieri dalle case basse e strade squadrate, portarono la lingua e le tradizioni che tuttora si sentono molto forti nel suo popolo. Gente tranquilla e molto amichevole, sorprendentemente disponibile a offrire aiuto e dare il proprio contributo, ci coinvolsero in tutte le loro attività e ci trasmisero un modo di vivere privo di quei dettagli sottili, tendenti alla perfezione, che rendono la vita, in altri contesti, un gioco tanto sofisticato e indiretto. Ci trovammo per diversi giorni completamente immersi in un ambiente singolare, che dava l’impressione d’essere l’ultima evoluzione della recente storia del paese, iniziata da capo in un mondo nuovo. Una situazione che meravigliava continuamente, come tutto ciò che appare sconosciuto, specialmente se viene vissuto, da vicino o addirittura dall’interno, ancora di più se si diventa parte di esso, e da cui risulta doloroso staccarsi all’improvviso se ancora non ha smesso di sorprendere.

(Francesconi Antonio 4^LSA D)

 

Quando arrivai ad Avellaneda, provincia di Santa Fe (Argentina), uno dei miei primi pensieri fu: voglio tornare a casa mia, in Italia. Il giorno della nostra partenza dalla cittadina l’unica frase che continuavo a ripetere tra le lacrime, come una litania, era: non voglio andarmene.

Nelle due settimane trascorse oltreoceano ho avuto la possibilità di visitare aree naturali pittoresche, provare esperienze nuove ed uniche, conoscere persone meravigliose di ogni età e stringere amicizia con i ragazzi frequentanti la Escuela Industrial, dove noi stessi abbiamo assistito alle lezioni. Il momento dei saluti finali a queste persone che ci avevano accolto così calorosamente ha dato luogo ad una scena a dir poco commovente, la quale ha evidenziato i forti rapporti instauratisi tra noi italiani e gli ospitanti argentini.

Sono grata alla rete FriSaLi per aver concesso a noi ragazzi l’opportunità di poter vivere un’esperienza così arricchente sia dal punto di vista formativo (infatti durante le interviste agli storici e ai discendenti dei primi friulani giunti in Argentina nel XIX secolo abbiamo appreso molto riguardo alla storia dei fenomeni migratori dalla nostra regione), sia personale, in quanto questo viaggio ha avuto un forte impatto sulla mia personalità. Non dimenticherò mai Avellaneda, le magnifiche persone con cui abbiamo legato (sia italiane che argentine) e tutte le esperienze che ho vissuto in Argentina; come si usa dire in spagnolo, hasta siempre

(Giulia Zebelloni 4^LSA D)

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