Il 20 dicembre 1848, nell’isola di La Réunion, Joseph Napoléon Sébastien Sarda Garriga proclamò l’abolizione della schiavitù. Da allora, ogni anno, il 20 dicembre si celebra Fèt Kaf, la festa dedicata a commemorare la liberazione degli uomini e delle donne che furono per lunghi anni privati della loro libertà e per testimoniare le sofferenze vissute da chi fu ridotto in schiavitù, affinché la loro storia non venga mai dimenticata.
L’espressione creola Fèt Kaf significa “Fête des Cafres”, dove il termine Cafres si riferisce ai discendenti degli schiavi neri dell’isola. Tuttavia, questa celebrazione non è esclusivamente dedicata a loro, ma è un momento che coinvolge tutta la comunità. Ai nostri amici reunionesi, che ci hanno accolto come fratelli, vanno i nostri auguri per una splendida giornata di celebrazioni. Che sia di buon auspicio per tutte le persone che, ancora oggi, sono costrette a vivere in condizioni disumane, schiave di aguzzini spietati che le sfruttano per il proprio profitto.
Che sia anche un augurio per chi è prigioniero di catene meno visibili ma altrettanto difficili da spezzare: l’ipocrisia, la violenza, il consumismo. Queste catene tengono gli spiriti imprigionati nella gabbia dell’individualismo, impedendo di aprirsi all’altro e di gioire della forza della comunità.
L’Erasmus, che ci permette di scoprire nuove culture e realtà, ci offre anche l’opportunità di riflettere sull’importanza dell’inclusione, della cittadinanza attiva e dei diritti umani. Attraverso il confronto con persone e storie diverse, possiamo imparare a costruire una società più aperta, rispettosa e consapevole delle sfide comuni che ci uniscono come esseri umani.
Auguri, quindi, ai nostri amici reunionesi, che sentiamo vicini nonostante i tanti chilometri di distanza che ci separano.
Antonella Favaro
Docente