La Storia
La nostra storia
La storia della scuola
Il Malignani si è aperto di continuo a cambiamenti, sperimentazioni, miglioramenti nell'offerta formativa. Nella scuola che cambia, l'Istituto ha sempre avuto in sé le energie e l'entusiasmo necessari ad accettare la sfida del futuro e affrontare senza paura le novità.
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Gennaio 1866
I primi corsi alla SOMSI
Il 1866 è l’anno dei moti risorgimentali: solidarietà e fratellanza sono due sentimenti che trovano terreno fertile nello spirito risorgimentale. All’epoca la legislazione non prevedeva, per gli operai e in generale per i lavoratori, tutele in caso di malattie o infortunio. Per lo spirito di fratellanza e solidarietà, sull’esempio di società nate in Piemonte e il Lombardia, nel 1866 nasce la SOMSI, Società Operaia Generale di Mutuo Soccorso ed Istruzione di Udine. Il principio è molto semplice: gli aderenti versano una quota del loro salario in un fondo comune cui attingono gli aderenti che si trovano nel bisogno. Ma la SOMSI non si limita a questo: la classe operaia deve elevarsi, poiché senza cultura non si sviluppa l’intelligenza e quindi il progresso (come disse Garibaldi nella sua visita a Udine). Quindi si decise di organizzare dei corsi che si svolgevano la domenica mattina, dalle sette alle dieci. Il 26 luglio 1866 Udine venne liberata dalla dominazione asburgica e il successivo 23 agosto Quintino Sella (Commissario straordinario in Friuli) convocò nella propria abitazione i 34 rappresentanti delle categorie di lavoratori in vista della costituenda società operaia. Essa si nacque il 9 settembre 1866.
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Gennaio 1867
Scuola serale e domenicale di disegno per artieri
La Società Operaia di Mutuo Soccorso organizzò a partire dall’anno scolastico 1867-68 un corso elementare domenicale e una scuola serale e domenicale di disegno per artieri. Questa scuola rappresenta l’embrione del Malignani.
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Gennaio 1887
Regia scuola di arti e mestieri
Nel 1879, con circolare 7 ottobre 1879 del Ministero dell’Agricoltura (con cui si istituivano le scuole serali e domenicali di arti e mestieri), il corso per artieri, su iniziativa del senatore Luigi Pecile, sindaco di Udine, diventò una Scuola d’arte e mestieri per formare fabbri, ebanisti, scultori, muratori, carpentieri, elettricisti e nel 1915 si deliberò la costruzione di un edificio per ospitarla, in via Alfieri. Nel 1887, con un decreto regio, viene istituita la Regia scuola di arti e mestieri, sotto la tutela del Ministero dell’Agricoltura, Industria e Commercio.
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Gennaio 1918
Regia Scuola Professionale “Giovanni da Udine”
Con Decreto regio del 1 settembre1918, la Regia scuola di arti e mestieri venne riordinata in base alla legge 14 luglio 1912 n. 854 (e relativo regolamento 22 giugno 1913 n. 1014) come scuola ad orario ridotto, con due sezioni, una maschile (con un corso industriale e uno di arti decorative) e una femminile e assume il nome di Regia Scuola Professionale “Giovanni da Udine”. Giovanni da Udine (1487-1461) era un pittore, architetto, scultore, decoratore e ingegnere udinese, famoso soprattutto per aver collaborato a Roma, con Raffaello. Nel 1920 gli iscritti alla scuola sono 702, ma le domande di iscrizione molte di più.
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Gennaio 1924
Nuova sede per la Regia Scuola Professionale “Giovanni da Udine”
La scuola ha sempre più studenti e urge la costruzione di una nuova sede; il Comune mette a disposizione una vasta area in via Manzoni. Con regio decreto 13 gennaio 1924 n. 89, la sezione industriale del Regio Istituto tecnico di Udine (è l’Istituto tecnico Zanon, che dal 1874 sperimentava una “sezione industriale” che faticava a decollare) viene aggregata alla Regia Scuola Professionale “Giovanni da Udine” che diventa così scuola industriale. Nel luglio 1924 iniziano i lavori per la costruzione della nuova sede. Il 6 ottobre 1924, alla presenza del re Vittorio Emanuele III, viene posata la prima pietra della “Regia Scuola Artistica Industriale “Giovanni da Udine”. Così è chiamata nella stampa di allora, ufficialmente resta Regia scuola professionale “Giovanni da Udine”. Con il regio decreto n. 246 del 18 gennaio 1925 vi è un riordinamento scuola: l’articolo 1 del decreto recita: “La Regia scuola professionale «Giovanni da Udine» di Udine, comprende una scuola di tirocinio con durata di corso quadriennale per meccanici elettricisti, una scuola di tirocinio ad orario ridotto per maestranze meccaniche, edili e per decoratori con laboratori e con scuola femminile di avviamento al lavoro”. Dunque la scuola era composta di tre parti: - una scuola di tirocinio con durata di corso quadriennale per meccanici elettricisti, (è questa la Regia scuola industriale) - una scuola di tirocinio ad orario ridotto per maestranze meccaniche, edili e per decoratori con laboratori - scuola femminile di avviamento al lavoro
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Gennaio 1930
Scuola Tecnica ad indirizzo industriale e artigiano, con la specializzazione per falegnami, ebanisti, meccanici e fonditori
Nel 1930 nella scuola si tenne un corso serale trisettimanale di preparazione aeronautica autorizzato dal Ministero dell'Aeronautica: questo corso ottenne un successo imprevisto, tanto che, nell'anno successivo venne raddoppiato e assunse la denominazione di "Corso speciale per motoristi di aviazione".
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Gennaio 1933
Istituto Tecnico Inferiore
Con un regio decreto del 31 agosto 1933, la scuola viene trasformata in “Scuola Tecnica ad indirizzo industriale e artigiano, con la specializzazione per falegnami, ebanisti, meccanici e fonditori”. Viene così istituito l’Istituto Tecnico Inferiore.
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Gennaio 1937
Istituto Tecnico Superiore
Nel 1937 La scuola diventa Istituto Tecnico Superiore, che assorbendo l’avviamento e la scuola industriale. Viene istituito anche un corso per avieri motoristi: è l'iniziativa anticipatrice del progetto di creare un Istituto Tecnico Industriale per costruttori aeronautici. Nel 1937 il Malignani aveva 1357 iscritti, di cui 147 nella sezione aeronautica. Quindi è nel 1937 che diventa Istituto Tecnico Superiore (nel 2012 ci furono i festeggiamenti per i 75 anni dell’Istituto). Nel tessuto della città questa scuola rappresenta una realtà profondamente rinnovatrice. Nascono anche i gruppi sportivi con varie eccellenze. Al campo sportivo “Moretti” si tifa a squarciagola urlando: RITI, RITI! (Regio Istituto tecnico industriale). Si fortifica il legame tra l’Istituto e il territorio.
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Gennaio 1938
Regio Istituto Tecnico Industriale con indirizzo specializzato per costruttori aeronautici “Antonio Locatelli”
Con Regio Decreto del 17 maggio 1938 viene istituito il “Regio Istituto Tecnico Industriale con indirizzo specializzato per costruttori aeronautici”. Dal 30 settembre 1938, con un Decreto ministeriale, fu intitolato ad “Antonio Locatelli”, un pilota medaglia d'oro deceduto nel 1936. Nel 1939 nell'hangar vi era la scritta: “Volare necesse est, vivere non est necesse”. Parole (nell'originale al posto di “volare” c'era “navigare”) attribuite da Plutarco a Pompeo, come esortazione ai suoi marinai. Motto poi ripreso da D'Annunzio e Mussolini. Nel 1942 erano già 673 gli iscritti. Nell’anno scolastico 1942-43 ci sono 637 iscritti. Durante la Seconda Guerra Mondiale la scuola viene seriamente danneggiata dalle bombe e dagli atti di sciacallaggio. Si ipotizza la soppressione del corso di costruttori aeronautici.
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Gennaio 1946
Istituto Tecnico Industriale “Arturo Malignani”
Il 26 settembre 1946 il CDA della scuola chiede di modificare l’intitolazione della scuola sostituendo il nome di Antonio Locatelli con quello di Artuto Malignani, grande inventore e imprenditore udinese (1865-1939). La richiesta viene accolta dal governo e formalizzata il 24 gennaio 1946. Del CDA della scuola fa parte anche Camillo Malignani, figlio di Arturo. Dall’anno scolastico 1945-46 la scuola offre, oltre alla specializzazione di costruttori aeronautici, quelle di meccanici ed elettricisti e quella per gli edili. La scuola rappresenta un grande contributo alla ricostruzione post bellica. Nel Dopoguerra il rapporto tra il Malignani e l’industria del territorio è strettissimo. La scuola fornirà i quadri tecnici indispensabili alla crescita economica della Regione. Nel 1946-47 gli iscritti sono 522 (più 476 della Scuola di Avviamento e 535 dei corsi serali INAPLI, la Scuola d’Arti e Mestieri “Giovanni da Udine”), I docenti sono 64, i tecnici 42, 12 gli impiegati. Silvia Feruglio è la prima insegnante donna dell’Istituto. Nel 1949 ci sono 20 classi con 442 allievi, nel 1957 le classi sono 34 con 969 allievi. In quegli anni il Malignani non era solo una scuola, ma rappresentava il simbolo della riscossa e della crescita della popolazione friulana nell’economia ma anche nella cultura, nella società e nello sport. Nel 1957, accanto ai quattro corsi, si affianca uno nuovo, per meccanici-elettricisti. Si pensa ora a un corso per l’elettronica e la televisione. Nel 1958 si aggiunse la specializzazione in Elettronica industriale. Nel 1959, a causa del sempre più grande afflusso, si crea una sede a Pordenone (autonoma dal 1962).
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Gennaio 1959
L’Istituto Tecnico Industriale cresce
La crescita dell’Istituto è dirompente: il 30 giugno 1959 il CDA discute l’esigenza di costruire una nuova sede. Nel 1961 si istituiscono le sedi dipendenti di Cividale e Portogruaro. Nel 1962 la sede di Cervignano del Friuli. In tutto, nel 1962 ci sono 89 classi. Il giorno dell’inaugurazione dell’anno scolastico 1961-62 un centinaio di studenti non può entrare a scuola per mancanza di aule. Molti genitori protestano. Nel 1963 gli studenti erano 2.341. Nell’anno 1963-64 a Udine il Malignani ha 75 classi, con 2062 iscritti e, contando le altre sedi, raggiunge i 2650 iscritti. Nel 1963 vengono festeggiati i 25 anni dell’Istituto.
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Gennaio 1966
Nuova sede in via Leonardo da Vinci
Nel 1966 l’Istituto si trasferisce nella nuova sede in via Leonardo da Vinci, progettata per accogliere ben 4000 studenti. Nel 1966 entra al Malignani la prima studentessa, Elisa Franzutti, che si iscrive a costruzioni aeronautiche, ma per breve tempo, poi si iscrive un’altra studentessa, Gioiella Turoldo e il Corriere della sera titola: “unica donna tra 1600 maschi”. Nel 1967 viene istituito un corso post diploma per tecnici nucleari dosimetristi, l’anno dopo un corso sulla missilistica. Si intensificano i corsi di perfezionamento organizzati su indicazioni delle grandi aziende. Nel 1968 un’alluvione colpisce il Piemonte e un gruppo di 60 allievi si reca sul posto (Pray e Coggiola) a prestare aiuto muniti di viveri, stivali, badili, picconi. In particolare, si occupano della pulizia e ripristino di motori e macchinari industriali. Il Comune di Coggiola decide di dedicare all’Istituto Malignani una via (via Istituto Malignani). Dopo il terremoto del 1976 studenti e insegnanti sono coinvolti in particolare nella ricostruzione del tessuto produttivo del Friuli.
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Gennaio 1968
Le scuole speciali
Dal 1968 vergono organizzate le “scuole speciali”, ossia scuole post diploma. La Scuola Speciale di Tecnologia è specializzata nei settori meccanica ed edilizia industrializzata e prefabbricata, con corsi biennali. Nel 1972 la Corte dei Conti, a causa dell’inammissibilità delle spese, chiude la scuola. Il Malignani aveva anticipato troppo i tempi. Nel 1973, con l’entrata in vigore dei Decreti Delegati, viene sciolto il CDA del Malignani. Nel 1978 vengono festeggiati i 40 anni dell’Istituto. In quell’occasione Novella Cantarutti, poetessa e docente dell’Istituto scrive: “Il Malignani di oggi è molto diverso dal primo Locatelli. Si è evoluto seguendo il passo di un’industria in un’epoca definita post industriale. Quindi nuove esigenze, nuove specializzazioni, l’attenzione verso l’imprenditorialità”.
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Gennaio 1990
Anni ottanta e novanta
Tra gli anni settanta e ottanta si rafforza il legame con il territorio friulano per intercettare le esigenze del mondo industriale e tecnologico. Negli anni ottanta e novanta l’Istituto è uno dei soggetti protagonisti del processo di evoluzione dell’istruzione tecnica, contribuendo con competenza alla progettazione e all’attivazione di corsi sperimentali in ambito nazionale, fornendo una valida e rapida risposta al continuo sviluppo delle tecnologie e dell’organizzazione del lavoro.
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Gennaio 2010
ISIS “Arturo Malignani”
Dal 2010 l’Istituto Malignani, in funzione del riordino ministeriale del sistema di istruzione secondaria, ha mutato la propria denominazione da “Istituto Tecnico Industriale - I.T.I.” a “Istituto Scolastico d’Istruzione Superiore - I.S.I.S.”; in questo modo si è formalizzata l’acquisizione di un eccellente percorso liceale a carattere scientifico-matematico, nel quale è confluito l’originario percorso didattico sperimentale Brocca ad indirizzo scientifico – tecnologico.
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