Se una notte d’autunno un viaggiatore…

Chi ha detto che per fare un viaggio di istruzione si deve per forza prendere il pullman, il treno, o l’aereo?

 

Chi ha detto che per fare un viaggio di istruzione si deve per forza prendere il pullman, il treno, o l’aereo? In una bella serata di autunno un gruppo di studenti del Malignani ha intrapreso un itinerario un po’ diverso, viaggiando tra le stelle della volta celeste grazie al telescopio. Più precisamente, il 7 novembre un gruppo di studenti della 4C LSA, accompagnati dal prof. Paolo Giangrandi, si è ritrovato nel parco del Malignani per una serata astronomica; assieme a loro c’era anche un allievo della 2A LSM A.  Le osservazioni sono state fatte con un telescopio riflettore da 130 mm del prof. Giangrandi e con un rifrattore da 120 mm di Gabriele Simonato (2A LSM).

Finito di montare i due telescopi, dopo aver “allacciato le cinture di sicurezza”, inizia il viaggio tra le stelle. La Luna è la prima tappa. Il nostro satellite è ad appena 380.000 km da noi: un raggio di luce lo raggiunge in poco più di un secondo. L’osservazione della superficie lunare è sempre fonte di meraviglia per tutti, anche per chi è abituato da lungo tempo alle osservazioni astronomiche. La vista dei crateri, delle montagne e dei mari sono impressionanti: il telescopio ce li mostra proprio come se fossero lì a pochi chilometri da noi.

Siamo poi partiti alla volta di Venere, il pianeta a noi più vicino. In queste giornate è visibile alla sera poco dopo il tramonto e, dopo il Sole e la Luna, è l’oggetto più luminoso del cielo. Per dimensione è il pianeta più simile alla Terra. Vista anche la sua posizione favorevole rispetto al Sole, potremmo pensare che almeno in teoria il Pianeta possa ospitare la vita. Impossibile! Un’atmosfera irrespirabile e soprattutto una temperatura di oltre 400 °C impedisce qualunque forma di vita. La temperatura infernale di Venere rappresenta anche un chiaro monito per noi terrestri, perché è causata principalmente dall’effetto serra. Se continueremo a bruciare combustibili fossili il riscaldamento globale finirà per distruggere la vita anche sulla Terra.

Il nostro viaggio riprende e dopo 600 milioni di chilometri arriviamo a Giove. Il disco di Giove mostra due belle fasce e forse con attenzione si potrebbe intravedere anche la grande macchia rossa. Nell’oculare del telescopio il Pianeta è accompagnato da tre delle sue famose quattro lune, Io, Ganimede, Europa e Callisto, scoperte dallo stesso Galileo 400 anni fa quando diede avvio alla moderna astronomia. Stasera manca un satellite che sta transitando davanti al disco di Giove. Ancora oggi vederli sospesi nello spazio attorno al Pianeta gigante suscita una grande emozione.

Per raggiungere Saturno dobbiamo percorrere più di un miliardo chilometri. E’ sicuramente il pianeta più affascinante del sistema solare: quell’anello che circonda il Pianeta crea una sorta di magia indescrivibile. Titano, la sua luna più importante, la vediamo alla sua destra.

A questo punto, giunti a metà della serata, è il momento di abbandonare il Sistema solare, la nostra casa. Ecco in lontananza la stella Altair della costellazione dell’Aquila. Se potessimo cavalcare un raggio di luce, per raggiungerla impiegheremmo ben 17 anni! La stella pur tra le più luminose della volta celeste, è comunque un puntino infinitesimo nel cielo: l’enorme distanza da noi fa sì che nessun telescopio possa mostrarci i particolari della superficie della stella.

Una stella sola non ci basta! Andiamo ora alla ricerca di un ammasso di stelle. Le magnifiche Pleiadi, sono da poco sorte ad est: puntiamo il telescopio verso di loro. Gli astronomi indicano questo ammasso con la sigla M45, ma nella tradizione popolare sono note anche come le Sette Sorelle. Se a occhio nudo è possibile intravedere a malapena 7 stelle, un buon telescopio ce ne mostra ben 120: tutte con la stessa storia, tutte nate dalla stessa nube di gas. Per raggiungerle abbiamo camminato per 440 anni luce, una distanza inimmaginabile! La luce che vediamo fissando quelle stelle è partita proprio quando nasceva il grande Galileo.

Ci attardiamo ancora su altri due ammassi aperti: NGC 1342, un piccolo ammasso nella costellazione del Perseo a 2200 anni luce e, ancora più affascinante, h e Chi Persei un doppio ammasso di stelle a 7500 anni luce!

Il cosmo affascina anche per la sua grande varietà di oggetti. Puntiamo sempre nella costellazione del Perseo. Ecco che incontriamo M76, una nebulosa planetaria enorme, la cui dimensione è di 2,6 anni luce. Per capire meglio l’entità di questa dimensione, dobbiamo pensare che il nostro sistema solare ha un diametro di soli 2 millesimi di anno luce.  Si tratta una nube di gas gigantesca a forma circolare che viene illuminata da una debole stellina che si trova al centro della nube, ma invisibile ai nostri due telescopi. Tutto questo si trova a 3400 anni luce. I raggi di luce che stiamo osservando ora nell’oculare sono partiti quando nell’antico Egitto costruivano le piramidi.

Già queste distanze danno un senso di vertigine, eppure sono nulla a confronto del viaggio che stiamo per intraprendere: ci stiamo preparando ad uscire dalla nostra galassia, la Via Lattea. Dopo un viaggio immenso, arriviamo alla galassia a noi più vicina, M31, la famosa galassia di Andromeda. Nelle sere di autunno limpide con il cielo perfettamente buio può essere intravista già a occhio nudo come una debolissima macchia. Nell’oculare dei nostri strumenti però lo spettacolo è assicurato. Contiene 1000 miliardi di stelle come il Sole! Avanti, ancora un “passo”, a 3 milioni di anni luce troviamo la galassia M33 nella costellazione del Triangolo. La luce che ora stiamo osservando nel telescopio è stata emessa quando il nostro antico progenitore, l’ominide Lucy, ha iniziato a camminare sulla Terra in posizione eretta. Il telescopio non solo ci permette di viaggiare nelle immensità del cosmo, ma consente anche di risalire a ritroso nel tempo a epoche preistoriche remote. Ci rendiamo conto sempre più chiaramente che quello che abbiamo fatto è un doppio viaggio, nello spazio e nel tempo!

Il nostro itinerario ci ha mostrato sorprese affascinanti, ma ora è il momento di rientrare a casa, alle nostre famiglie! Altre serate astronomiche ci porteranno ad esplorare nuove meraviglie dell’Universo!

 

A chi desidera approfondire temi di astronomia ricordiamo che al Malignani esiste il Gruppo di Astronomia: tutti gli interessati possono contattare la prof.ssa Antonella Burba (antonella.burba@malignani.ud.it).

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