Sabato 30 novembre gli studenti e le studentesse delle classi 5^ AER A, 5^TEL B e 4 AERC si sono recati presso il Centro Balducci di Zuliano per partecipare ad un evento di approfondimento e riflessione sul tema “Violenza sulle donne e possibili strade di liberazione”, nell’ambito del Convegno “Ti proteggerò. Abitare insieme la fragilità”, evento riservato agli istituti secondari di secondo grado di Udine.
La mattinata è iniziata alla presenza delle istituzioni locali e dei genitori di Giulio Regeni, con l’inaugurazione ufficiale di tre panchine speciali tra cui quella gialla in memoria di Giulio e quella rossa in memoria delle vittime di femminicidio, ricordando che “la violenza contro le donne è una delle più vergognose violazioni dei diritti umani” (Kofi Annan).
Molto coinvolgente e di forte impatto lo spettacolo che è seguito “Camminare scalza, un bicchiere d’acqua e la primavera” a cura del Laboratorio artistico di comunicazione sociale DescargaLab formato da professionisti, giornalisti e artisti, milanesi.
Lo spettacolo è una riflessione sulla violenza di genere attraverso una storia vera, quella di Velia (al secolo Marina, la cantante del gruppo) con un registro intenso che ha alternato musica e parole.
Un viaggio attraverso le radici profonde, la periferia, la famiglia, gli amici, le istituzioni, gli stati d’animo, le ombre e la rinascita. Velia ha vinto e lo racconta perché ogni volta che una donna lotta per sé stessa, lotta per tutte le donne.
L’evento è proseguito con l’ascolto di alcune testimonianze di donne che attraverso il progetto “Liberi di scegliere” hanno potuto allontanarsi, con i figli minori, dai luoghi di origine e da contesti mafiosi, intraprendendo un percorso di affrancamento con la speranza di un futuro nella legalità.
Un sentito ringraziamento al Centro Balducci che, con il sostegno dell’Associazione Libera, ha organizzato questa mattinata piena di contenuti ed emozioni e ha accolto i nostri ragazzi e le nostre ragazze con calore e con la consueta generosità.
“E’ stata una mattinata ricca di emozioni, il modo in cui hanno presentato la tematica è stato originale, innovativo, diretto e coinvolgente.”
“La visita al Centro Balducci ci ha permesso di ascoltare in prima persona le parole di una donna con una storia difficile, una storia d’insegnamento che in tutti noi ha generato forti emozioni. È fondamentale diffondere la “cultura” dell’umanità, che sempre di più è messa alla prova da un mondo in difficoltà.”
“Libera dà voce a quelle persone che si trovano rinchiuse dentro le mura della loro stessa casa, che oppressi dalle minacce e dalle paure non hanno la possibilità di trovare un punto di svolta per uscire da una vita di mafia e criminalità. Sentire le loro voci straziate ci ha fatto provare una briciola del loro dolore e paura, fondamentale per non sottovalutare mai quello che è la mafia.”
“La mattinata al Centro Balducci è stata un’ottima occasione di collettività giovanile e di presa di coscienza collettiva. L’attività sotto forma di concerto multimediale ci ha permesso di informarci riguardo un fenomeno che purtroppo ancora troppo spesso accade, ovvero quello della violenza sulle donne. Tra una canzone e l’altra sentire le testimonianze di una vera vittima di queste atrocità ci ha fatto prendere consapevolezza di questo fenomeno in modo serio ma leggero.”
“Ho apprezzato molto la testimonianza di Marina Puglia perché nonostante fosse stata in una situazione drammatica, si è fatta coraggio e ha vinto la battaglia per la sua libertà.”
La classe 5^ AER A
“Un discorso avvincente e coinvolgente che ha saputo attrarre l’interesse del pubblico, generando empatia e stimolando una riflessione attiva sul tema.”
“L’incontro presso il Centro Balducci è riuscito a fare breccia nella quotidianità di una mattinata scolastica per portare un messaggio che ci ha profondamente colpito. Ogni momento della storia raccontata era estremamente veritiero e ci ha spiegato perfettamente come sia una relazione ‘tossica’ ai nostri tempi, dove il benessere dei figli e la poca disponibilità economica portano la donna in ancora troppi casi a non potersi togliere da situazioni di violenza. Collegate a questo argomento sono state le testimonianze di donne imparentate con boss mafiosi che si ritrovano comandate da uomini chiusi in carcere. Tutto ciò ha dato uno spunto di riflessione per la nostra vita quotidiana ma anche per come vorremmo noi trasformare il nostro futuro se tenerlo così oppure impegnarci davvero per far cambiare le cose.”
La classe 4 AER C
Antonella Favaro
Docente